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domenica 16 luglio 2017

"Memorie di un porcospino", di Alain Mabanckou

 
(a cura di Mimma Zuffi) 
66thand2nd  pagg. 184 - € 16,00
Traduzione: Michele Petruccioli 

Vincitore del Prix Renaudot, il romanzo che ha imposto Alain Mabanckou all’attenzione dei lettori di tutto il mondo


Narra una leggenda africana che alcuni uomini hanno un doppio animale, un doppio «nocivo». Quello di Kibandi è un porcospino, a cui è indissolubilmente legato da quando suo padre lo ha condotto nella foresta e lo ha costretto a bere il mayamvumbi, una disgustosa bevanda che ha sancito la sua iniziazione. E così il povero porcospino è obbligato ad abbandonare i compagni per unirsi al ragazzo e al suo altro sé, la fotocopia esatta di Kibandi se non fosse che gli mancano il naso e la bocca. 


Il problema è che il destino di un doppio è di assecondare il padrone qualunque cosa faccia, e Kibandi da bambino mite si trasforma col tempo in un feroce assassino. Vicini di casa, abitanti del villaggio: la sua furia si abbatte su chiunque osi ostacolarlo. Il porcospino lo segue ubbidiente, si rende complice di efferati omicidi usando gli aculei come un’arma, finché un giorno si ritrova inaspettatamente libero e, rifugiatosi tra le radici di un baobab, inizia a raccontare la sua tragicomica storia.
Dopo Pezzi di vetro, giocoso inno alla letteratura, con Memorie di un porcospino Mabanckou rievoca miti e usanze della sua terra perché «i libri che sopravvivono più a lungo sono quelli capaci di reinventare il mondo, di rivisitare la nostra infanzia». D’altronde «il mondo è solo una versione approssimativa di una favola» e lo scrittore congolese è maestro nel fondere cultura alta e cultura popolare trasformandole in un linguaggio universale.


Alain Mabanckou è nato a Pointe-Noire nel 1966. Dopo gli studi, si è trasferito in Francia nel 1989. Autore di fama mondiale, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui il Prix Georges Brassens e il Grand Prix de Littérature Henri Gal, conferitogli dall’Académie française. Nel 2015 è stato finalista al Man Booker International Prize ed è entrato nella cinquina del Premio Strega Europeo con Pezzi di vetro (66thand2nd, 2015). Nel 2016 è stato titolare della cattedra di Création artistique al Collège de France. Memorie di un porcospino, con cui si è aggiudicato il Prix Renaudot, è l’ottavo romanzo dell’autore pubblicato da 66thand2nd.






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