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giovedì 23 giugno 2016

Spagna: Mallos de Riglos e Castello di Loarre

di Tullio Brusa

Lasciamo l’Andalusia, con il parco del Torcal e Antequera, attraversiamo tutta la Spagna per raggiungere l’Aragona e, nello specifico, la zona del prepireneo della provincia di Huesca. Questa è un'area molto interessante dal punto di vista turistico con vallate di una bellezza incredibile, castelli, chiese romaniche, parchi naturali e soprattutto i Pirenei, che lasciano stupefatti non solo tutti gli amanti della montagna. Siamo in una zona attraversata dalla variante francese del camino di Santiago, una terra dove la storia e le bellezze naturali si uniscono per ammaliare il viaggiatore.
Partiamo da una graziosa cittadina turistica, Jaca, dove vengono organizzati corsi estivi dall'Università di Saragozza  e nel mese di agosto ospita il Festival Folkloristico dei Pirenei.
Mallos di Riglos 
Usciti dall’agglomerato urbano ci dirigiamo verso Pamplona. Arrivati a Puente la Reina de Jaca lasciamo il Rio Aragòn che ci accompagnava e andiamo verso l'Embalse de la Peña, grande lago artificiale costruito per sostenere l’agricoltura della zona. Superato il bacino, la strada corre a fianco del Rio Gallego in una valle stretta e sinuosa ma, dopo pochi chilometri, il panorama si allarga e improvvisamente davanti a noi si ergono i Mallos di Riglos





                               Mallos di Riglos 


La prima volta che li vidi rimasi senza fiato - una visione imponente - tanto che fermai la macchina e scesi per restare a lungo in ammirazione dello spettacolo che mi si offriva. Non riuscivo a staccare gli occhi da queste formazioni rocciose che s'innalzano verso il cielo come per sfidare la forza di gravità.

Ripresa la strada ci dirigiamo verso Riglos, il paese ai piedi dei Mallos, fermandoci di tanto in tanto per ammirare nuovi e sorprendenti scorci di queste montagne. Tale opera della natura pare sorgere come per magia su una pianura tappezzata da mandorleti a perdita d’occhio.
Riglos, un paesino in prossimità del rio Gallego, vanta due piccole chiese romaniche, quella di San Martino, risalente al XII secolo, e l’eremo di Nostra Signora del Mallo, costruita nel XVII secolo, dove si venerano due immagini romaniche: quelle della Vergine del Mallo e della Vergine di Carcavilla.


 Il paesino di Riglos con alle spalle i Mallos
Perché proprio qui esiste questa formazione rocciosa tanto particolare? I Mallos di Riglos sono la conseguenza dell’orogenesi dei Pirenei e consistono principalmente di conglomerati del Miocene formati da sedimenti con massi, anche di dimensioni notevoli, cementati con sabbia e ghiaie. Infatti durante la formazione della cordigliera Pirenaica i materiali sedimentari vennero spinti verso sud, in direzione del bacino dell’Ebro, dando luogo a enormi depositi alluvionali che poi furono innalzati dai movimenti della superfice terrestre e quindi sottoposti ad erosione da parte degli elementi meteorici generando, al fine, queste pareti impressionanti.
Queste particolari formazioni hanno trasformato Riglos in una delle storiche capitali dell’alpinismo spagnolo e per le sue strade sono passate generazioni di scalatori. Dal paese non è infatti insolito vedere alpinisti mentre scalano i Mallos e, se osserverete bene, potrete ammirare anche alcuni degli abitanti di queste lande il Buitre Leonado ed i Quebrantahuesos, rapaci di grosse dimensioni che hanno eletto i Mallos a loro dimora preferita.
I Mallos si dividono tradizionalmente in tre gruppi, quello dei grandi mallos, quello dei piccoli e quello dei figli. Va inoltre ricordato che ogni mallo possiede un proprio nome, nove sono i principali: el Firé, el Pisón, el Puro, el Castilla, los Volaos, el Cuchillo, el Frechín, la Visera y el del Agua. A questi vanno aggiunti altri otto mallos più piccoli: Colorado, Chichín, Herrera, Magdalena, Cored, Carilla, Aguja Roja, Gómez Laguna y Capaz.
Le diverse cime dei Mallos

I due più alti sono il Firé e il Pison, con 300 metri di parete. Il più difficile per l'arrampicata è la Visiera e l'ultimo a essere conquistato fu il Puro. Le prime scalate risalgono dal 1933 ma solo dopo la Guerra Civile si sono raggiunte le cime di tutti i mallos.

Lasciamo a malincuore questo luogo incantato e proseguiamo il nostro viaggio verso la prossima meta non molto distante da Riglos, il Castillo de Loarre. Torniamo verso il Rio Gallego, ci dirigiamo verso Huesca e arrivati ad Ayerbe giriamo verso Loarre; passato il paese iniziamo a scorgere il maniero che sovrasta l’abitato. Saliamo verso il castello, massiccio e imponente, in una posizione che domina tutta la vallata e offre una vista superba.


Il Castello di Loarre

Dopo aver parcheggiato ci dirigiamo verso l’ingresso e, superata la muraglia fortificata che lo circonda, ci troviamo di fronte ad una struttura che è da considerarsi uno dei gioielli del romanico aragonese, una delle più antiche della Spagna.

Grazie al suo valore storico, nel 1906 il castello è stato classificato come monumento nazionale e inoltre è senza dubbio la fortezza romanica meglio conservata in Europa. Infatti, nonostante il passare dei secoli, la costruzione mantiene intatta la sua struttura architettonica, dando una chiara idea di quello che era al momento del suo massimo splendore.
Castello di Loarre Panorama
(Foto di Tullio Brusa)
Costruito nel XI secolo per ordine del re Sancho III el Mayor di Navarra, il castello di Loarre sorge su di uno sperone roccioso che annuncia la comparsa delle prime montagne dei Pirenei aragonesi. Ai suoi piedi, una vasta pianura punteggiata da terreni coltivati e piccole città, che si perdono all'orizzonte. Dalla sua posizione si domina tutta la piana, in particolare si vede chiaramente Bolea, che era la principale città musulmana e controllava le ricche terre agricole della pianura.
Loarre conserva intatta l'enorme muraglia di 172 metri che circonda il castello e una volta all'interno, si può passeggiare fra torrioni, strette scalinate e passaggi segreti fino a raggiungere il “Mirador de la Reina”, un luogo da cui si gode di un panorama mozzafiato. 
                    La chiesa di San Paolo
                     (Foto di Tullio Brusa)
                                 La Cripta
                         (Foto di Tullio Brusa)
















Visitare il castello di Loarre è come fare un salto indietro nel tempo; varcata la porta d’ingresso della muraglia difensiva, ai nostri occhi appare il corpo principale con l'abside della chiesa romanica, la struttura è imponente ed è una delle immagini che rimarranno nella memoria. Più avanti si arriva all’ingresso fiancheggiato da capitelli scolpiti e una ripida scala penetra nelle viscere del castello. Salendo, incontriamo alla destra una cripta custodita all’ingresso da un cane scolpito nella pietra come se volesse proteggerla.



La scalinata di ingresso
La scalinata di ingresso
Più in alto arriviamo al vero tesoro del castello, la Chiesa di San Pedro, una cappella reale di stile romanico di rara bellezza con una cupola dallo stile estremamente insolito. Pare che questo sia uno dei misteri di Loarre, infatti non vi sono strutture simili nel romanico aragonese e chi la costruì avrebbe dovuto vedere prima qualcosa di simile, ad esempio la Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli, ma è improbabile che nell’anno 1000 qualcuno sia andato dai Pirenei al Bosforo. In questa chiesa possiamo inoltre ammirare gli 82 capitelli che risentono delle influenze costruttive sia delle chiese francesi sia di quelle di Jaca e della Jacetania. 


                                         Cortile del castello
                                       (Foto di Tullio Brusa)

Continuando la visita passiamo attraverso stretti passaggi e torrioni per arrivare alla zona più alta e protetta del castello, dove possiamo ammirare una piccola chiesetta romanica a fianco del cortile delle armi dove si trovano anche i resti del serbatoio dell’acqua, i locali riservati ai militari e la cucina. Non lontano si raggiunge il belvedere della regina dal quale si gode di una bella panoramica dei dintorni del castello. 
                        Panorama dal perimetro del castello
                                        (Foto di Tullio Brusa)
Va inoltre ricordato che la vista migliore del castello di Loarre si può averla se si percorre il sentiero che passa ai piedi della muraglia, all’interno del perimetro. Da lì possiamo apprezzare come il castello si innalzi dalla roccia calcarea della montagna che contribuisce ad aumentare le difese della fortezza.
La nostra giornata di visite si è purtroppo conclusa, ma prima di lasciare questo luogo dove storia e natura si affiancano ci fermeremo presso la biglietteria dove gusteremo tapas y vino tinto seduti ad ammirare lo splendido panorama.

2 commenti:

  1. Gracias Tullio para hacernos conocer estos lugares maravillosos. juanito

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  2. ¡Qué descripción tan estupenda!Mil veces gracias Tullio para dar a conocer a los lectores estos lugares sorprendentes, mágicos y casi desconocidos.Sigues así. Lia T.B.

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