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lunedì 2 maggio 2016

LE RICETTE DEL PAESE DI CUCCAGNA - OMAGGIO A NAPOLI

a cura di Sandra Romanelli


IL PAESE DI CUCCAGNA è un romanzo di Matilde Serao, pubblicato per la prima volta nel 1891 dall’Editore Treves di Milano. In esso sono descritti molti aspetti caratteristici della realtà partenopea che la Serao aveva tanto minuziosamente osservato: dall’accanimento del gioco del Lotto, spesso inizio di una inaspettata rovina finanziaria, alle credenze  del popolo, fino a citare le abitudini culinarie.  
Per tale ragione, questo libro può essere considerato un interessante documento  degli anni di fine Ottocento.


Il ventre di Napoli- Avagliano Editore 
Il paese di Cuccagna –a cura di Riccardo Reim
















     




Nel 1894, tramite la sua inchiesta giornalistica Il ventre di Napoli, Matilde Serao scrive un altro romanzo sociale che si addentra ancora di più nelle viscere di questa città in cui appare evidente anche il contrasto degli ambienti: la cruda miseria dei vicoli a confronto con la piacevolezza dei quartieri lussuosi. 

Una foto giovanile
di Matilde Serao

Matilde Serao nacque a Patrasso nel 1856 (la madre era una nobile greca decaduta, il padre avvocato e giornalista napoletano) e morì a Napoli nel 1927.
Durante la sua vita lavorò intensamente per varie testate giornalistiche dal Giornale di Napoli al Corriere del Mattino, da Capitan Fracassa di Roma, dove si occupò di cronaca rosa e critica letteraria al Corriere di Roma e infine, al Corriere di Napoli.   

Nella redazione di Capitan Fracassa conobbe Edoardo Scarfoglio, giornalista, scrittore e poeta che sposò nel 1885. Iniziò così la loro collaborazione giornalistica che culminò  nel 1892, quando Matilde fondò, insieme al marito, il Mattino di Napoli. Il 16 marzo uscì il primo numero del quotidiano.

Nel 1902 si separò dal marito. Nel 1903  entrò nella sua vita un altro giornalista, Giuseppe Natale, che sposò nel 1917, dopo la morte di Scarfoglio. 
Insieme a Giuseppe Natale diede vita nel 1903 ad un altro giornale, Il Giorno, che diresse fino al suo ultimo giorno di vita . 

Di lei hanno detto:
- Matilde Serao aveva una fantasia libera e viva (Benedetto Croce)
- Fu la più grande pittrice di folle che abbia dato il nostro  verismo (Momigliano) 
- Matilde, la più forte prosatrice d’Italia (Carducci)
- È  stata una donna eccezionale, emancipata, libera e laica come lo Stato di allora, alla fine dell’Ottocento (Mimma De Leo)

Fu autrice di moltissime  opere letterarie tra le quali è interessante ricordare il sopracitato Il ventre di Napoli, poiché in questo libro la Serao, oltre a descrivere la Napoli dell’Ottocento con i suoi vicoli poveri, le sue problematiche e i suoi episodi di grande generosità ci svela, in modo particolareggiato, le abitudini culinarie degli abitanti di questa città.

 Matilde Serao, prima donna italiana
 ad aver fondato e diretto un quotidiano.


La giovane scrittrice napoletana Loredana Limone, ha pubblicato nel 2003 un libro dal titolo La cucina del paese di Cuccagna col quale, Matilde Serao, nelle vesti d'impeccabile anfitrione, ci accompagna in una passeggiata gastronomica interessante e a tratti conturbante. 

Dalla collana Leggere è un gusto!
 Editore Carlo Delfino

“Il sipario del paese di Cuccagna si apre con un pittoresco mezzogiorno napoletano: una descrizione dei miseri eppur gustosi pasti del popolo dei vicoli, i quartieri fiabeschi e brulicanti della città. Con uno o due soldi il popolino può acquistare  pietanze che ingannano lo stomaco, fragaglie, paste crisciute e le immortali pizze. 
Fragaglie
Paste crisciute
Dai cibi poveri, consumati nei vicoli oscuri, questa passeggiata gastronomica ci conduce  fino all’ampia varietà dei dolci napoletani creati nel silenzio di antichi conventi.” ( Loredana Limone: da “La cucina del paese di Cuccagna”).


                                                   
Pizza napoletana

La pizza è Napoli. Infatti, nel tempo, è venuta a crearsi  una sorta di  simbiosi che riguarda gli aspetti storici, culturali e tradizionali.   
Inoltre, tra le molte specialità dolciarie, ricordiamo una delle più conosciute: gli struffoli.

Esistono diverse versioni per preparare gli struffoli, ma in sostanza differiscono tra loro solo per piccole varianti. Vi presentiamo la nostra ricetta.

Struffoli

Ingredienti per circa  8 persone:

400 g di farina, 4 uova, 100 g di burro, 1 cucchiaio di Rum, scorza grattugiata di ½ limone e di ½ arancia, 1 cucchiaio di zucchero, olio per friggere q.b.

Per completare: 300 g di miele, 3 cucchiai di zucchero, confettini colorati (i diavulilli), 50 g di scorza candita di cedro e arancia, 50 g di zucca candita (si trova solo a Napoli: cucuzzata).

- Disponete la farina a fontana, aggiungete al centro le uova, il burro, la scorza grattugiata di arancia e limone e il rum. Amalgamate e lavorate a lungo l’impasto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Coprite e fate riposare per mezz’ora.
- Formate dei rotolini di pasta e tagliateli a tocchetti di circa 1 cm, arrotolateli e friggeteli in olio caldo. Fateli asciugare su carta assorbente da cucina.
- Sciogliete sul fuoco il miele e lo zucchero, unite gli struffoli e amalgamando le scorzette di cedro e arancia e la cucuzzata.
- Sovrapponeteli su un piatto per formare un cono. Decorateli con i diavulilli.

Altri prodotti tipici che appaiono spesso sulla tavola dei napoletani:

I friarielli  
Pomodorini del Vesuvio




















Un’ antica ricetta napoletana, semplice da realizzare è lo scapece.  Ve lo presentiamo nella versione con le zucchine, estrapolata da  La cucina del paese di Cuccagna – ricetta di Antonella Limone.

Scapece di zucchine

Ingredienti per 4 persone:

1kg di zucchine, mezzo bicchiere di aceto, 500 g di pomodori, 50 g di parmigiano grattugiato, una manciata di origano, olio da frittura, pepe q. b.
- Lavate le zucchine, tagliatele a rondelle, asciugatele con la carta assorbente e friggetele nell’olio.
- Lavate i pomodori, tagliateli a pezzetti e scaldateli in una padella.
- Passate le zucchine nell’aceto, unitele ai pomodori e aggiungete il parmigiano e l’origano.
Variante: potete utilizzare le melanzane al posto delle zucchine.

                                                                                   Scapece di Zucchine

Non possiamo tuttavia dimenticare i dolci che rallegrano la tavola e le feste dei napoletani. 
Nei suoi romanzi Matilde Serao li descrive scrupolosamente, come nel capitolo dedicato alla Festa di battesimo in casa del pasticcere Fragalà ( da: Il paese di Cuccagna)

La pasticceria di via Toledo aveva un aspetto superbo, ma in mezzo alle sue ghiotte innovazioni non aveva tralasciata la vecchia e sicura specialità napoletana, la immortale sfogliatella.”

La sfogliatella, tipica pasta napoletana

“Il padre di Cesare Fragalà aveva aggiunto, alle sfogliatelle, anche tutte le altre specialità dolci che si mangiano a Napoli, in tutte le feste dell’anno: la pasta di mandorle o pasta reale a Natale; il sanguinaccio a carnevale; il biscotto quaresimale, in quaresima; il mostacciolo e la pastiera a Pasqua; l’osso di morto, fatto di mandorle e zucchero candito, il giorno dei Morti; il torrone, per la festa di San Martino; e ancora tante altre, la croccante, gli struffoli, i susamielli, tutti i dolci partenopei, a base di molte mandorle, di molto zucchero, di molto cioccolatte, dolci squisiti al palato e grevi allo stomaco, ma che sono la delizia della folla napoletana.”

Pastiera napoletana
Pasta reale



Mostaccioli 

                                                        






             







Curiosità
- A Napoli un tempo gli struffoli venivano preparati nei conventi, dalle suore dei vari ordini, e recati in dono a Natale alle famiglie nobili che si erano distinte per atti di carità.
- Resiste a Napoli (anzi, in questo periodo di crisi economica… ritorna), una curiosa tradizione, quella del “caffè sospeso”. Quando un cliente ordina un caffè sospeso paga due caffè ma in realtà ne riceve uno solo. L’altro rimane a disposizione del primo cliente povero che entrando nel bar chiede:
- Avete un caffè sospeso?- 
Lo spirito di solidarietà dei napoletani si riconferma anche in quest' antica usanza .

Di Napoli hanno detto:
Locandina del film

John Turturro (attore, regista, sceneggiatore statunitense, di origine italo-americana):

Napoli è una città dipinta di suoni ed è un luogo misterioso sia per chi non ci abita sia per i suoi stessi abitanti: c’è qualcosa di veramente vibrante e vivo che si percepisce ovunque ed è come qualcosa d’infinito che avverti anche quando la lasci. Mi ha colpito molto e credo di aver riportato, nel film Passione (2010) a lei dedicato, queste sensazioni.”





Giorgio Bocca in “Napoli siamo noi” (2006):
Napoli adagiata sul golfo è stupenda, ci si chiede se anche questa bellezza non faccia parte della maledizione della città, del prezzo spaventoso che paga per esistere”.  

 Guido Piovene da “Viaggio in Italia” (1957):
La bellezza di Napoli cresce di giorno in giorno, di settimana in settimana, via via che scopre i suoi segreti. Finché si giunge a intendere che veramente è questo il più bel golfo della terra.
Il golfo di Napoli
Desidero infine segnalare agli appassionati di teatro lo spettacolo Sanghenapule andato in scena dal 5 al 17 aprile al Piccolo Teatro di Milano (ma,  forse, verrà replicato in altre date da stabilire) .
Il testo, scritto da Roberto Saviano insieme al regista e attore Mimmo Borrelli, è un atto d'amore di Saviano verso la sua città e vuole raccontare i tanti aneddoti e leggende che caratterizzano la storia di Napoli- creata da Lucifero che sparse sul golfo, pezzi di paradiso, impigliati nelle sue ali, dopo la caduta a terra e prima di trasformarsi nel Vesuvio- ma, soprattutto, narrare del santo più emblematico, San Gennaro, il mentore, il salvatore dei napoletani e protettore dei migranti italiani.




6 commenti:

  1. Si parla spesso di una Napoli problematica. Grazie Sandra per aver posto l'accento sulla rinomata cucina e sulla bellezza paesaggistica.
    Monica

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  2. Grazie Monica. Ma c'è ancora qualcosa in più: tutta l'energia positiva che contraddistingue ed esprime il popolo napoletano.
    Sandra

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  3. Mi è piaciuto leggere il tuo articolo così variegato. Mi sono sentita immersa nei vicoli e per le strade di Napoli (magari!) e percepivo gli umori...gli odori...Brava Sandra!
    Paola

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  4. Il merito è di Napoli, una città ricca di sfumature e tu hai avuto la capacità di coglierle. Grazie Paola!
    Sandra

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  5. Condivido la scelta di Napoli, gustosissime le ricette. Eclettica e preparata nelle argomentazioni. Molto brava!
    Gianfranco

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