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sabato 26 dicembre 2015

Una storia vera: Tartufino - Smeraldino

di Sandra Romanelli


Desidero dedicare queste righe al mio splendido gattino, adottato grazie a Fiorella, una signora che qualche anno fa svolgeva il lavoro di custode nello stabile dove abitavo. 

Ogni mattina Fiorella partiva dalla sua cascina nel lodigiano per venire a lavorare a Milano e la sera, come molti altri pendolari, tornava a casa. Parlavo spesso con lei. Mi piaceva ascoltarla quando raccontava della vita libera e tranquilla che trascorreva in campagna durante il  fine settimana, ma soprattutto mi affascinava quando mi metteva al corrente delle molteplici avventure della sua gatta...
Aveva una simpatica gattina dal pelo fulvo, Rossina, della quale mostrava orgogliosamente le foto. Bella lo era di sicuro, ma era anche una grande cacciatrice e un'agguerrita combattente contro tutti gli animali a lei non graditi. Tuttavia, poiché Rossina era molto prolifica, Fiorella era sempre in cerca di persone  che amano i gatti per poter accasare i nuovi cuccioli e, fortunatamente, ci riusciva quasi sempre. 


Un giorno, mentre prendevo la posta dalla cassetta delle lettere Fiorella mi si avvicinò e prima che potessi parlare esclamò:
-  Questa volta Rossina ha esagerato! Ne ha fatti addirittura sei!
-  Adesso avrà un bel daffare a sistemarli tutti!
-  Ma sono talmente belli che vorrei  tenerli tutti in cascina.
E iniziò a descrivermi i micini, uno a uno, con dovizia di particolari.
Nei giorni successivi evitai di fermarmi in portineria. Temevo che Fiorella volesse convincermi a un'adozione, ma qualche mese più tardi, un po' pentita del mio disinteresse le chiesi notizie.
Fu allora che Fiorella mi raccontò dell'arrivo in cascina di una giovane gattina grigia e bianca, magrissima e un po' spelacchiata che teneva in bocca il suo piccolo; guardò la nidiata dei gattini e lo depose in mezzo a loro.

Quando Rossina, che si era momentaneamente allontanata, tornò dai suoi piccoli, notò che tra loro vi era un estraneo, lo annusò più volte, ma non lo scacciò e più tardi Fiorella vide che il nuovo arrivato si era avvicinato come gli altri a Rossina per una poppata.
Nei giorni successivi la micina magra tornò ancora tre volte in cascina. La prima volta venne, forse, per rivedere il suo piccolo, poiché si avvicinò a lui, ma poi scomparve subito. La seconda e terza volta invece, portò in bocca altri due piccoli e dopo averli depositati accanto agli altri se ne andò via e non ritornò mai più.

La cucciolata ora era cresciuta e Fiorella si rendeva conto che il suo progetto di tenerli tutti era diventato un po' troppo gravoso.
- Perché non ne prende uno lei? – mi disse un giorno-. So che le piacciono i gatti, le farà tanta compagnia, vedrà, non se ne pentirà.
Fu così che il 25 settembre (data storica) suonò alla mia porta. Aveva una gabbietta per il trasporto e, dopo essere entrata in casa, l'aprì dicendo:
- Le ho portato il più bello. È un maschio, è di un colore unico ed ha due occhi splendidi, lo guardi!
Quello che vidi era un gattino tutto grigio scuro, piccolo e magro da far paura, con una lunga coda, sembrava quasi un topolino. Gli occhi però erano belli davvero: verde smeraldo.
- Guardi Fiorella, per oggi lo tengo perché ho già preso la lettiera, la terra e la pappa, ma non sono del tutto convinta di volerlo adottare. Ma poi è sicura che il gatto è sano e sta bene?
Il giorno seguente lo portai dal veterinario per verificare il suo stato di salute. Lo trovò denutrito e con qualche disturbo da curare, ma mi assicurò che se seguivo scrupolosamente le sue istruzioni, il gatto avrebbe superato ogni problema.
Volli chiamarlo Tartufino per il colore del suo pelo ed anche Smeraldino per i suoi occhi.
Dopo una settimana di convivenza mi accorsi che non potevo più fare a meno di lui.

Un giorno, forse per giocare o forse perché era arrabbiato poiché lo avevo lasciato solo per molte ore, s'infilò in un armadio semiaperto e tirò fuori dalla cassetta dell'occorrente per il cucito, tutte le spolette. Il risultato fu che riuscì a tessere un tale ingarbuglio di fili di ogni colore che a prima vista mi sembrò che fosse riuscito a realizzare addirittura un'opera d'arte!
Tartufino Smeraldino ha vissuto con me per tutti i suoi diciassette anni di vita. Non me ne sono mai separata. Abbiamo condiviso giorni lieti e non...
Abbiamo affrontato un trasloco e trascorso le vacanze sempre insieme, al mare o in montagna lui veniva con me e forse, grazie alla mia presenza, riusciva ad ambientarsi in case diverse ed anche in albergo.
Tartufino Smeraldino è stato un compagno straordinario e ha riempito di allegria i miei giorni di solitudine.
Con la sua dolcezza ha contribuito a calmare i miei stati d'ansia e di nervosismo, e ogni mattina, al mio risveglio, la sua presenza affettuosa mi ha regalato un sorriso, soprattutto la domenica, quando rimanevo a letto un po' più a lungo e lui, impaziente di cominciare la giornata con la solita pappa, per svegliarmi e farmi decidere ad alzarmi, si metteva sul comodino e cominciava a sfiorarmi delicatamente i capelli con la zampina o a mettere il suo nasino freddo contro il mio.
Prenda uno dei miei gatti, vedrà non se pentirà! Mi aveva detto un giorno Fiorella.
Adesso posso dire che aveva proprio ragione.
Penso spesso al mio adorato gattino, al suo incedere felpato ed elegante, all'abilità che aveva nel saltare sull'armadio più alto, alle fusa beate sul mio grembo, alla morbidezza e lucentezza del suo pelo, allo sguardo intenso dei suoi occhi verdi, alle pose flessuose e statuarie che riusciva a inventarsi, all'amore reciproco che ci siamo donati.

Gatti - dipinti di Andy Warhol
Gatti - dipinti di Andy Warhol













4 commenti:

  1. Anch'io ho avuto una gatta, Ughetta, con la quale ho avuto 14 anni di felice convivenza. Adesso non c'è più e mi manca. Il tuo piacevole racconto, Sandra, mi ha ricordato i momenti trascorsi con lei e mi ha commossa.
    Valentina

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  2. Un racconto veramente carino. Complimenti Sandra!!!
    Giampiero

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  3. eh sì, anche la mia Brujita era una streghetta grigia, con gli occhi di smeraldo

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  4. Grazie Tiziana, Giampiero e Valentina! Anche voi, come me, avete avuto il piacere di scoprire quanta simpatia esprimono i nostri animali domestici.
    Sandra

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