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mercoledì 22 luglio 2015

CAMMINARE DA PORTO D'ADDA A PADERNO

di Giovanni De Pedro

Quando si arriva a Porto d'Adda, frazione del comune di Cornate d'Adda, non  ci si può sbagliare perché molti cartelli indicano la via per il fiume. Dopo aver percorso una strada sterrata si arriva a uno spiazzo dove si può parcheggiare. Ed è da qui che parte il nostro cammino di cinque chilometri, lungo le sponde dell'Adda verso Nord.
Dopo qualche centinaio di metri si raggiunge la centrale idroelettrica Esterle, l'edificio è un esempio di architettura industriale costruita in stile eclettico lombardo, situata a valle della già esistente centrale Bertini, fu inaugurata nel 1914.
La centrale dedicata a Carlo Esterle


Il sentiero prosegue lungo il tratto torrentizio dell'Adda e il canale parallelo ideato da Leonardo, ma realizzato soltanto nel 1777 grazie all'interessamento di Maria Teresa d'Asburgo. Questo canale, conosciuto anche come Naviglio di Paderno, semplificò il trasporto delle merci sul fiume per evitarne il tratto tortuoso. Prima della sua costruzione le merci, che arrivavano da Lecco via fiume, venivano scaricate a Brivio e trasportate via terra fino a Porto d'Adda (da qui l'origine del nome del paese) dove venivano ricaricate sui barconi per continuare il viaggio. 
Continuando il nostro cammino e dopo aver salito 168 scalini, raggiungiamo il luogo più ameno della zona: il Santuario della Madonna della Rocchetta. 
Situato sopra un picco da cui si gode una vista meravigliosa della Valle dell'Adda, il piccolo tempio fu costruito nel 1386, sulle rovine di un’antica rocca databile fra il V e il IX secolo d.C. e alla chiesa furono annessi dei locali per ospitare una piccola comunità monastica. 
Estratto di un giornale dell'epoca









Dal XIX secolo la chiesa subì diversi restauri, ma solo nel 1991, per opera degli “Amici della Rocchetta”, la chiesa ritornò al suo umile splendore grazie, soprattutto, all'interessamento del Signor Fiorenzo Mandelli che custodisce la chiesetta e accoglie i pellegrini facendo da guida, mostrando loro anche le fotografie di personaggi importanti che hanno visitato questo luogo. 


Gli scavi della cisterna












Fiorenzo Mandelli







Fiorenzo Mandelli presso gli scavi
della cisterna









Fiorenzo, inoltre, seguì giornalmente, per tutto il periodo, i lavori per riportare alla luce una cisterna medievale che serviva alla raccolta dell'acqua, nello spiazzo antistante alla chiesa. Ogni anno, il lunedì dopo Pasqua, è la festa della Madonna della Rocchetta e centinaia di fedeli, provenienti da tutti i paesi vicini, vi si recano per onorarla. 
Il Santuario è una tappa del Cammino di Sant'Agostino, un percorso che parte da Cucciago e, passando dai Santuari Mariani della Brianza, termina al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Monza.
Il cammino può proseguire verso la Basilica di Sant'Ambrogio a Milano e, passando dalla Certosa di Pavia, si può raggiungere la Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia, dove c'è la tomba di Sant'Agostino. 
Scendendo dalla collina arriviamo all'Ecomuseo di Leonardo, uno dei tanti sparsi su questo territorio, ed è qui che è possibile effettuare una sosta anche per ristorarsi, magari con un caffè. Riprendiamo il nostro percorso e dopo pochi metri deviamo in un sentiero che porta verso un balcone naturale con vista sul fiume ma soprattutto sui "tre corni", ovvero tre massi situati al centro del corso d'acqua dove, si narra, Leonardo prese ispirazione per dipingere la "Vergine delle rocce". In realtà, il genio di Vinci, ne dipinse due molto simili; il primo che realizzò è esposto al Louvre di Parigi, la seconda versione si può ammirarla alla National Gallery di Londra.
Fiorenzo con un'ospite davanti ai  "tre corni"

La Vergine delle rocce
di Leonardo
(National Gallery, Londra)




















Continuiamo a camminare tra muschi, felci e, per la gioia di Teresa e Grazia, mie compagne di viaggio, ci sono anche more di gelso e fragoline selvatiche.
Arriviamo alla Centrale Bertini, una tra le più antiche centrali elettriche ancora funzionanti di tutta Europa, inaugurata nel 1895, grazie a un accordo tra la Società Edison e il Comune di Milano, per alimentare le linee dei tram che stavano sostituendo gli obsoleti omnibus (tram trainati da cavalli).
Qui sentiamo gracidare delle rane che si nascondono sott’acqua appena ci avviciniamo per guardarle. Nel bacino della centrale un gruppo di anatroccoli si diverte a sfidare la corrente, sotto gli sguardi curiosi di loro simili adulti.
La Centrale Bertini

Dalla centrale si vede il famoso Ponte San Michele, meglio conosciuto come Ponte di Paderno, un’imponente opera dell'ingegneria moderna.
Il ponte è lungo 266 metri e si eleva a 85 metri al di sopra di una gola dell'Adda. È a una sola campata formata da un arco in ferro che sorregge un viadotto a due livelli: la parte superiore per il traffico automobilistico e quella inferiore per la linea ferroviaria Seregno-Bergamo.
Tale opera fu inaugurata nel 1889 su progetto dell'ingegnere svizzero Jules Röthlisberger. Si racconta che Röthlisberger, molto preoccupato alla fine della costruzione, temesse che il ponte non potesse sopportare il traffico previsto, e che per tale motivo avesse tentato il suicidio.
Ma dopo più di un secolo, la sua opera è ancora intatta e sempre affascinante, avendo anche superato indenne i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Il  Ponte San Michele che collega Calusco e Paderno d'Adda
Qui finisce il racconto di questo incantevole percorso sull'Adda, luogo dove si uniscono natura, tecnologia, ingegneria, religione e arte; dove è presente la grande figura di un genio come Leonardo da Vinci, ma il nostro cammino continua sulla strada per tornare a Porto d'Adda, sempre avvolti dal rumore dell'acqua del fiume che, a tratti è calmo e a tratti tortuoso, con le gambe stanche ma l’animo pieno di gioia per la giornata passata a contatto della natura.
Camminare fa bene al fisico e ritempra lo spirito.




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