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lunedì 1 giugno 2015

Torino Creazione Contemporanea - XX Festival delle Colline Torinesi 1/20 giugno 2015

(a cura di Mimma Zuffi)





1996-2015: vent’anni di un festival indipendente. “Tutto era cominciato nel 1996 con il recital di Galatea Ranzi e Mira Andriolo Dall’Immagine Tesa, su testi di Clemente Rebora, nella juvarriana Villa Bria di Gassino Torinese. Tutto era continuato con presenze straordinarie come quella di Marisa Fabbri, madrina del festival nei suoi prima anni di storia. Fu lei a raccomandarci una progettualità impegnata, affrancata da concessioni corrive. Si muovevano i primi passi, allora, di un’avventura culturale stimolante per il Festival, per gli  interpreti, i performer, i registi, le compagnie e il pubblico.  Pubblico che è andato sempre crescendo fino alle diecimila unità della scorsa edizione. Tanti sono stati i temi svolti dal Festival negli anni: dalle alchimie della lingua teatrale proposte nelle prime prove d’attore all’impegno estetico e politico dell’attuale nouvelle-vague di creativi della scena. Tante le scelte condivise, tanti i compagni di viaggio. Elementi prioritari della filosofia del Festival sono stati e sono la libertà intellettuale, la tutela degli artisti e le solide relazioni nazionali e internazionali intessute, ma anche la capacità di rinnovarsi” (Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, direttori del festival)
Nel 2015, nel pieno di una crisi del modello occidentale e dell’Italia in particolare, Torino Creazione Contemporanea - XX Festival delle Colline Torinesi rivendica orgogliosamente il proprio ruolo propositivo nel panorama teatrale europeo. Lo vuol fare con un’edizione speciale, dal 1° al 20 giugno, che pur in un periodo di difficoltà mette comunque Torino e il Piemonte al centro dell’attenzione generale. 


È quella sulla donna vittima di tanti fondamentalismi e protagonista essa stessa dei cambiamenti in atto nel nostro tempo, la riflessione principale che accomuna molti progetti artistici del cartellone di questa edizione.
Nell’ambito del gemellaggio Torino incontra Berlino il Festival, in collaborazione con il Théatre Vidy di Lausanne, presenta in prima nazionale Frühlingsopfer da Le Sacre du Printemps di Igor Strawinski e Testament dal King Lear di Shakespeare, del noto collettivo teatrale femminile berlinese She She Pop. Una realtà artistica - che da sempre difende il ruolo della donna nella vita sociale - vincitrice del Premio del Goethe Institut al Festival Impulse. 
Alla mamma di Pasolini, Susanna Colussi, è dedicato MA, l’ultimo lavoro di Antonio Latella, presentato a Torino in prima assoluta e coprodotto dal Festival. Latella, uno dei registi italiani più operativi in Germania e in Russia, si era già confrontato con la parola pasoliniana una decina di anni fa in occasione della messa in scena di Pilade, di Porcile, di Bestie da stile.  Questa volta dirigerà Candida Nieri, che l'anno scorso aveva inaugurato, con Caterina Carpio e Valentina Vacca, il cartellone del Festival con Francamente me ne infischio, spettacolo per il quale la Nieri ha vinto, insieme alle compagne, il Premio Ubu come migliore attrice 2013. Sempre Latella ebbe a firmare per il Festival due memorabili allestimenti: Studio su Medea e Hamlet’s Portraits. “Tutta la letteratura e il teatro di Pasolini – scrive Latella - sono pervasi dalla presenza di quella madre che lo ha accompagnato nella fuga dalla banalità coatta del vivere quotidiano.” 
Un’altra testimone del Festival è Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace.  Su di lei il Teatro delle Albe di Ravenna ha costruito lo straordinario Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, scritto e diretto da Marco Martinelli.  È Ermanna Montanari a vestire i panni della politica birmana. La recita torinese sarà preceduta dalla lettura di un messaggio della stessa San Suu Kyi, che dopo ventuno anni di reclusione oggi siede in parlamento, unica donna, ma che si vede ancora sbarrata la strada verso la Presidenza in Birmania.
Un’intensa attrice e artista libanese, Lina Majdalanie (nuovo nome d’arte di Lina Saneh), propone invece sempre in prima nazionale Biokhraphia, scritto con Rabih Mroué, che pone la questione decisiva nel mondo arabo e non solo della libertà individuale.  Il titolo è un gioco di parole dato che "khraphia" significa delirio, ma pure escrementi. La possibilità di programmare Biokhraphia si concretizza ancora grazie al Thèatre Vidy che lo produce e con il quale il Festival ha sancito un importante patto di collaborazione. 
Sempre per il segmento internazionale, atteso alla prima italiana è anche Las ideas dell’argentino Federico León, il cui spettacolo Yo en el futuro fu molto applaudito dal pubblico torinese qualche anno fa. 
Il Festival 2015 permette di conoscere anche una nuova drammaturga tedesca. È Rebekka Kricheldorf. In programma in prima nazionale il suo testo Villa dolorosa messo in scena da Roberto Rustioni in collaborazione con la Pav di Roma e ancora nell’ambito di Torino incontra Berlino. Una specie di Tre Sorelle nell’annoiata Germania, locomotiva d’Europa. Cambiano i tempi ma l’imperativo è sempre lo stesso: cercare la felicità.  
È invece tratto da un romanzo greco, di Petros Markaris, Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, miglior novità italiana 2014 ai Premi Ubu.  Siamo nel pieno della crisi economica greca: vengono trovate le salme di quattro donne, pensionate, che si sono tolte volontariamente la vita. “Abbiamo capito che siamo di peso allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società” – spiegano in un biglietto – Risparmierete sulle nostre pensioni e vivrete meglio”. 
Tra i fedelissimi del Festival, al pari di Latella, vi è Emma Dante che sarà in cartellone con Io, Nessuno e Polifemo, testo e regia della stessa Dante, che dello spettacolo, una sorta di cabaret letterario, è pure interprete. In palco con lei ci sono altri cinque attori ed una impetuosa musicista, Serena Ganci. Il lavoro è tratto dall'Intervista impossibile a Polifemo di Emma Dante pubblicata nella raccolta Corpo a corpo di Einaudi. Racconta lo sbarco di Odisseo nella terra dei Ciclopi, forse la Sicilia, forse Milazzo, capovolgendo ogni interpretazione positiva sull'eroe omerico. Ricordiamo che Emma Dante è la recente mattatrice ai supercitati Premi Ubu: suo il miglior spettacolo, sua la migliore regia per Le sorelle Macaluso. Un'altra bella prova d'attrice è alla base di Darling (ipotesi per un’Orestea) di Ricci/Forte, quella di Anna Gualdo nei panni di Clitemnestra in uno spettacolo coprodotto dal Festival, con altri tre interpreti, liberamente ispirato all'Orestea di Eschilo e messo in scena in un claustrofobico container. Evoca gli orrori della trilogia classica magri attraverso Artaud e il rock dei Led Zeppelin.
Una sorta di inno al teatro civile è Trincea di Marco Baliani dedicata alla Grande Guerra, che debutterà in prima assoluta al  Festival. La regia è di Maria Maglietta. Lo spettacolo coprodotto con Marche Teatro ha ottenuto il riconoscimento dalla Presidenza del Consiglio come evento del Centenario. Nell’anno dell’Expo milanese dedicato alla nutrizione, il progetto si concentra sulla magra alimentazione dei soldati nelle trincee. 
Per il Focus sulla Creazione Italiana Contemporanea realizzato insieme al Teatro Stabile le scelte di Mario Martone e del Direttore del Festival portano alla ribalta nel 2015 due artisti: Gabriele Vacis e Alfonso Santagata. Di Vacis viene presentato La parola padre, spettacolo nato da alcuni laboratori tenuti nell’Europa Centro Orientale. Le interpreti sono sei ragazze provenienti da Italia, Bulgaria, Macedonia, Polonia. Tutte parlano più o meno inglese. Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria e con i loro padri. Santagata, uno dei nomi storici del teatro di ricerca, il pubblico lo potrà ammirare alle Fonderie Limone di Moncalieri con il suo Esterniscespiriani, epifania di personaggi tratti appunto dal teatro di Shakespeare. Calibano è il dirigente responsabile di un cimitero e comanda  a bacchetta i becchini e di Ariel non si fida. 
Prosegue anche nel 2015 la condivisione da parte del Festival dei progetti della compagnia italo-australiana IRAA Theatre, ovvero Roberta Bosetti e Renato Cuocolo, impegnati  - alla Fondazione Merz - in una creazione in prima nazionale, MM&M, Movies, Monstrosities, and Masks, autobiografia tutta corroborata da grandi film della storia del cinema. In definitiva una ricerca, presentata in prima nazionale, sull’identità. Altro personaggio femminile del 2015 è l’istitutrice Miss Giddens. Viene rispolverata da Valter Malosti nel suo Giro di vite. In scena in prima nazionale Irene Ivaldi alle prese con un vero “concerto di fantasmi” assistita da G.u.p. Alcaro, Premio Ubu 2014
Con sullo sfondo la follia del potere è Macbeth su Macbeth su Macbeth di Chiara Guidi,  che racconta di un re che uccide per diventare re, finché qualcun altro lo ucciderà con le stesse motivazioni. Gli interpreti sono tre attrici e il violoncellista Francesco Guerri. Sulla  cui esibizione ha lavorato l’artista visiva e performer Francesca Grilli, creando un finale indimenticabile con una fiamma che distrugge archetto e suono. Ancora dalla Romagna Felix arriva un nuovo Discorso: Kriminal tango, di Fanny&Alexander, gustoso ritratto del torinesissimo Fred Buscaglione, latin lover, un po’ gangster, amabile spaccone, scialacquatore. Lo spettacolo in prima assoluta sarà in scena a le Roi Music Hall, l’ex Lutrario dove Buscaglione si esibiva col suo pianoforte rosa.
Tra le giovani compagnie del 2015 c’è Babilonia Teatri con Jesus, spettacolo che affronta grandi temi, come il senso della vita o della morte e le radici cristiane della nostra cultura.  Enrico Castellani e Valeria Raimondi attraverso la figura di Cristo e sbarazzandosi della la sua mercificazione cercano un approdo alle radici della spiritualità. Ma come se parlassero ai loro bambini. E ci sono ancora: le Fibre Parallele, con Licia Lanera Premio Ubu 2014 come miglior attrice under 35 e Premio Duse (nella Celestina di Ronconi), protagonista di La beatitudine, una prima nazionale coprodotta dal Festival, scorribanda nel  rapporto tra sesso e potere  che strizza l’occhio a Foucault; il Mulino di Amleto, vincitrice del Bando Generazione Creativa Scene alla sBando, coraggiosamente alle prese con uno dei capolavori del teatro politico di Brecht, Ascesa e caduta della Città di Mahagonny, reinventato come Mahagonny. Una scanzonata tragedia post-capitalistica e, infine, i Maniaci d’Amore impegnati in un progetto speciale, un laboratorio con gli allievi del College di Acting della Scuola Holden. Oggetto del loro lavoro l’opera di Kafka e Metamorfosi in particolare. L’esito in forma scenica sarà presentato col titolo Blue Kafka, che richiama lo scrittore da un lato e l’aereo pittore Yves Klein dall’altro (suo è il blu dell'estasi).
A proposito di artisti figurativi va detto che il segno d’artista della ventesima edizione è donato dalla libanese Zena el Khalil, l’ennesima donna di un’edizione molto al femminile. Succede ai Masbedo.  
Gli spettacoli saranno presentati a Torino, nei Teatri Astra, Carignano, Gobetti e Casa Teatro Ragazzi, ed anche alla Fondazione Merz, al Le Roi Music Hall e a Moncalieri, alle Fonderie Limone. 
Sarà possibile realizzare la XX edizione grazie alla fiducia e al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Fondazione per la Cultura Torino e di Italdesign Giugiaro, del Sistema Teatro Torino, del Goethe-Institut Turin, del Ministero degli Affari Esteri tedesco, di PAV. E grazie alla collaborazione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino, della Fondazione Teatro Piemonte Europa, della Fondazione Live Piemonte dal Vivo, della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, dell’Associazione Amici del Festival delle Colline Torinesi.

Fondazione Merz 1, 3, 4 giugno ore 19.30
CUOCOLO BOSETTI/IRAA THEATRE > MM&M Movies, Monstrosities and Masks PRIMA NAZIONALE  
Le vite di ciascuno di noi sono amministrate dalla memoria e la memoria è fatta di esperienze, passioni, viaggi, paesaggi ma anche di libri, figurine, dischi, film. Proprio queste ultime cose secondo Cuocolo e Bosetti hanno avuto un ruolo nel farci diventare la persona che siamo. Ossia siamo quel che abbiamo letto, ascoltato, visto. Anche il teatro - il loro -è già nella testa, prima che sulla scena, oltretutto.    



Teatro Astra 1 giugno ore 21.30 e 2 giugno ore 19.30  
RICCI/FORTE > DARLING (ipotesi per un'Orestea)  

Clitemnestra uccide Agamennone e Cassandra, Oreste uccide Clitemnestra e Egisto. La trilogia di Eschilo diventa nelle mani di ricci/forte teatro artaudiano, performance d’artista, reality, concerto rock. Un container di alluminio monopolizza la scena trasformandosi in reggia o prigione, cassa armonica o tomba. Sembra governare il rito Anna Gualdo, col suo nero costume settecentesco.   

Casa Teatro 2, 3 giugno ore 21.30
FEDERICO LEON > LAS IDEAS PRIMA NAZIONALE

Due attori si confrontano ai lati opposti di un tavolo da ping-pong. Dispongono di racchette ma anche di tecnologia. La vita mentale di un artista che si palesa. Un’idea nasce e prende forma, la forma si scontra con la realtà. L’accanimento è lo stesso dello sport. In prima nazionale, dopo il debutto a Bruxelles, il nuovo lavoro di uno degli artisti di spicco dell’avanguardia argentina.   

Teatro Astra 4 giugno ore 21.30, 5 giugno ore 19.30

SOCÌETAS RAFFAELLO SANZIO/CHIARA GUIDI > MACBETH SU MACBETH SU MACBETH  

Una macchia di sangue, indelebile, sporca le mani di Lady Macbeth. È il simbolo delle malvagità che si compiono per il potere. Macbeth uccide il re per diventare re a sua volta, sarà ucciso per la stessa ragione. Chiara Guidi spia nel museo degli orrori della mente. Questo suo “studio per la mano sinistra” evoca streghe, coltelli, troni dorati, rami della foresta, un violoncello in fiamme.   

Fonderie Limone 5 giugno ore 21.30, 6 giugno ore 17.30
TEATRO DELLE ALBE > VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI  

Ermanna Montanari veste mirabilmente i panni della politica birmana, il Premio Nobel Aung San Suu Kyi, colei che dopo ventuno anni di reclusione oggi siede nel parlamento del suo paese, unica donna, ma che si vede ancora sbarrata la strada verso la Presidenza. Uno spettacolo firmato da Marco Martinelli che ricorda, anche per l’impegno politico, il miglior teatro didattico di Brecht.    


Teatro Astra 6 giugno ore 19.30, 7 giugno ore 17.30
FIBRE PARALLELE > LA BEATITUDINE PRIMA NAZIONALE 


Una nuova attesa prova come regista e come attrice di Licia Lanera, Premio Ubu come miglior interprete under 35 e Premio Duse (per la Celestina di Ronconi). È lei, con Riccardo Spagnulo partner principale e anche autore del testo, la protagonista di una scorribanda tra sesso e potere che, senza dimenticare la solita cattiveria delle Fibre, strizza l’occhio a Foucault, intellettuale da esportazione.  

Fonderie Limone 8 giugno ore 19.30
DEFLORIAN/TAGLIARINI > 
CE NE ANDIAMO PER NON DARVI ALTRE PREOCCUPAZIONI  

Quattro pensionate greche si tolgono la vita con barbiturici e vodka. “Abbiamo capito che siamo di peso - spiegano in un biglietto - Risparmierete sulle nostre quattro pensioni e vivrete meglio.” Da un romanzo del greco Petros Markaris nascono questo testo e questo spettacolo di Deflorian e Tagliarini che rivendica la dignità della vita nell’era della crisi economica. È Premio Ubu 2014. 

Teatro Gobetti 9 giugno ore 21.30
SCUOLA HOLDEN/MANIACI D’AMORE > BLUE KAFKA PROGETTO SPECIALE 

I Maniaci d’Amore con gli allievi del College Acting della Scuola Holden si confrontano con il personaggio Kafka e con l’opera Metamorfosi, in particolare. Il colore del titolo richiama le scelte estetiche del pittore Yves Klein (il suo è il blu dell’estasi), la cui evoluzione verso l’immateriale e l'incorporeo fa da contraltare ai tormenti animaleschi del corpo di Gregor Samsa.

Teatro Gobetti 10 giugno ore 19.30

BABILONIA TEATRI > JESUS  

La giovane ma già conosciuta compagnia veneta Babilonia Teatri affronta, con Jesus, grandi temi, come il senso della vita e della morte, oppure le radici cristiane della nostra cultura. Valeria Raimondi e Enrico Castellani attraverso la figura di Cristo, ma sbarazzandosi della sua mercificazione, cercano un approdo, magari fragile e iconoclasta, alle radici profonde della spiritualità.


Teatro Astra 10 giugno ore 21.30, 11 giugno ore 19.30
MARCHE TEATRO/MARCO BALIANI > TRINCEA PRIMA ASSOLUTA 

Il corpo di un soldato nelle trincee della Prima guerra mondiale. Lo spettacolo di Marco Baliani è uno scavo dentro la disgregazione spirituale di quel singolo corpo. Movimento, suono, immagini, parole cercano di mostrare l'indicibile di quella guerra, la follia, la paura, la perdita di identità, la trasformazione di esseri umani in ingranaggi di un'enorme fabbrica produttrice di morte. E su tutto la fame, di cibo, di acqua, di umanità, di relazioni. Uno spettacolo aspro, crudo, a tratti grottesco, un viaggio dentro la notte della nostra Modernità.


Le Roi Music Hall 11 giugno ore 21.30, 12 giugno ore 19.30
FANNY & ALEXANDER > KRIMINAL TANGO PRIMA ASSOLUTA 

Avvicinandosi a Discorso verde, il discorso sulla prodigalità e sull’avarizia, Marco Cavalcoli propone un omaggio a Fred Buscaglione. Lo spettacolo, in prima nazionale, ha per cornice il Le Roi Music Hall, ex Lutrario, la bellissima sala progettata dall’architetto Carlo Mollino nel 1959 e che fu teatro delle gesta proprio di Buscaglione. Qui cantava: “…allacciamoci nel tango/bella pupa fior del fango...”

Teatro Gobetti 12 giugno 17.30 e 21.30, 13, 14 giugno ore 17.30 e 19.30
TEATRO DI DIONISO/VALTER MALOSTI > GIRO DI VITE (primo movimento) PRIMA NAZIONALE

"Giro vite" di Henry James è probabilmente il più celebre racconto moderno di fantasmi. Oscar Wilde lo definì violento e scioccante quanto una tragedia elisabettiana e Benjamin Britten vi si ispirò per l'omonimo capolavoro operistico. Valter Malosti trae dal racconto un monologo per Irene Ivaldi. Una giovane istitutrice risponde a un'offerta di lavoro: dovrà occuparsi di due bambini rimasti orfani. Si troverà a combattere strenuamente contro il mistero di fantasmi, irreali e al contempo realissimi, che ossessionano lei e i piccoli Miles e Flora.

Fonderie Limone 13, 14 giugno ore 21.30
KATZENMACHER/ALFONSO SANTAGATA > ESTERNISCESPIRIANI 

Alfonso Santagata, uno dei nomi di spicco dell’avanguardia italiana (fondatore della compagnia Katzenmacher) affronta a modo suo l’universo scespiriano. Lo spettacolo itinerante ambientato nelle tracce di archeologia industriale delle Fonderie Limone, quasi un monumento-cimitero dell’ex fabbrica, fa parte di un focus sulla creazione contemporanea condiviso con il Teatro Stabile di Torino. 

Fonderie Limone 15 giugno ore 19.30
IL MULINO DI AMLETO > MAHAGONNY. Una scanzonata tragedia post-capitalistica PRIMA NAZIONALE
SPETTACOLO VINCITORE SCENE ALLO SBANDO

Il Mulino di Amleto è coraggiosamente alle prese con uno spettacolo che prende spunto da uno dei capolavori del teatro politico di Brecht e Weill. Vi si racconta di una città in cui tutto è permesso grazie al denaro. Nella riscrittura del Mulino di Amleto, la città di Mahagonny diviene metafora per denunciare la corruzione dell’uomo e della società consumistica del XXI secolo. Quasi una parabola biblica dove si preannuncia la fine di un’epoca e di un mondo.

Casa Teatro 15 giugno ore 21.30

SHE SHE POP > TESTAMENT. 
Preparativi tardivi per una nuova generazione ispirati a Re Lear  
PRIMA NAZIONALE PER TORINO INCONTRA BERLINO
  
In prima nazionale lo spettacolo del celebre collettivo teatrale femminile berlinese ispirato al King Lear di Shakespeare. Accanto alle attrici e a un attore ci sono in scena i loro veri padri. Si prende le mosse dalla famosa scena in cui il vecchio sovrano lascia il regno alle tre figlie. Un prepensionamento fallimentare. 

Teatro Gobetti 16 giugno ore 19.30
CANTIERI TEATRALI KOREJA/GABRIELE VACIS > LA PAROLA PADRE  

Ola, Anna Chiara, Simona, Irina, Alessandra, Rosaria. Sei ragazze, sei giovani attrici. Tre sono italiane, una è polacca, una è bulgara, una è macedone. Si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente e del mondo. Parlano più o meno inglese. Che storie possono raccontarsi e raccontare? Tutte, guarda un po’, hanno conti in sospeso con i loro padri.

Teatro Astra 16, 17 giugno ore 21.30
STABILE/MOBILE ANTONIO LATELLA > MA PRIMA ASSOLUTA 

Alla figura della madre nell'opera di Pasolini è dedicato quest’ultimo lavoro di Antonio Latella, che si era già confrontato con la parola pasoliniana varie volte. “Tutta la letteratura e il teatro di Pasolini - scrive Latella - sono pervasi dalla presenza di quella madre che lo ha accompagnato nella fuga dalla banalità coatta del vivere quotidiano.” In scena Candida Nieri, Premio Ubu come migliore attrice 2013. 

Casa Teatro 17, 18 giugno ore 19.30
LINA MAJDALANIE & RABIH MROUE > BIOKHRAPHIA PRIMA NAZIONALE  
Creata con Rabih Mroué, la straordinaria performance di Lina Majdalanie (nuovo nome d’arte di Lina Saneh) pone la questione decisiva nel mondo arabo, e non solo, della libertà individuale. Specialmente delle donne. Il titolo è un gioco di parole dato che "khraphia" significa delirio, ma pure escrementi. Rabih Mroué e Lina Majdalanie sono prodotti per l’occasione dal Teatro Vidy di Losanna, nuovo partner europeo del Festival.  


Casa Teatro 18 giugno ore 21.30, 19 giugno ore 19.30

SHE SHE POP > FRÜHLINGSOPFER interpretato dalle She She Pop e dalle loro madri  
PRIMA NAZIONALE PER TORINO INCONTRA BERLINO 
Lo spettacolo è una lucida analisi dei rapporti contraddittori tra le generazioni (con le vere madri delle interpreti in video). Liberamente ispirato a Le Sacre du Printemps di Igor Strawinskij (dove un’adolescente viene barbaramente sacrificata agli dei) diventa una sorta di manifesto sul ruolo della donna, prigioniera del conflitto tra vita privata e carriera.  

Teatro Carignano 19, 20 giugno ore 21.30

TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO/EMMA DANTE > IO, NESSUNO E POLIFEMO  
Una sorta di cabaret letterario scritto, diretto e interpretato da Emma Dante. In palco con lei ci sono altri due attori (Carmine Maringola e Salvatore D'Onofrio), tre danzatrici e un'impetuosa musicista, Serena Ganci. Il lavoro è tratto dall'Intervista impossibile a Polifemo della Dante, edita da Einaudi. Ribalta le convinzioni sullo sbarco di Odisseo nella terra dei Ciclopi (Napoli?). Polifemo non è un mostro brutale ma un gigante buono. Odisseo un arrogante prevaricatore.

Teatro Astra 20 giugno ore 19.30
FATTORE K/ROBERTO RUSTIONI > VILLA DOLOROSA PRIMA NAZIONALE 
La drammaturga Rebekka Kricheldorf incrocia lo sguardo di Cechov. In Germania, ai nostri giorni, in una villa un po' fatiscente si festeggia un compleanno. L’atmosfera, pur a distanza di tantissimi anni, ricorda Tre sorelle. L’imperativo è sempre lo stesso: cercare la felicità, non farsi strappare l’amore e la vita stessa dalle mani. Il testo dello spettacolo fa parte del progetto europeo Fabulamundi.  

Per informazioni:
Festival delle Colline Torinesi - Corso Galileo Ferraris, 266, Torino - tel. +39 011 19740291

Sito: festivaldellecolline.it - Facebook: festivalcollinetorinesi - Twitter: @CollineTorinesi #fdct15


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