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lunedì 8 giugno 2015

OOOLE'! OOOLE'!

di Giovanni De Pedro

Sto visitando l'Andalusia, apprezzo il sole che scalda questa regione della Spagna meridionale. Dopo essere stato a Siviglia e Malaga, arrivo a Ronda, una città arroccata sopra un pianoro che domina la sottostante pianura, chiamata Serrania.
Una vasta e impressionante spaccatura (tajo), larga un' ottantina di metri e profonda quasi duecento sul torrente Guadalevín, divide la città in due parti unite da un ponte monumentale, il Puente Nuevo.
Il Puente Nuevo di Ronda
(foto di Giovanni De Pedro)


Cammino tra le vie di questa bella città che conserva ancora numerose tracce delle sue origini arabe. Seduto al tavolo di un ristorante mangio un'ottima paella accompagnata da un buon bicchiere di sangria e mentre il sole mi abbronza godo del panorama di Ronda.
Una suggestiva vista di Ronda
(foto di Giovanni De Pedro)
Dopo essermi rifocillato riprendo il mio cammino alla ricerca di nuovi scorci di questa bella cittadina. Mi ritrovo in mezzo a una folla festante e, mentre mi lascio trasportare, mi chiedo: "Dove sta andando tutta questa gente?"
Pochi metri più avanti la mia curiosità viene soddisfatta.
Mi ritrovo davanti alla più antica Plaza de Toros di tutta la Spagna e tra poco inizierà una corrida. Non ho mai visto tale spettacolo che, anche se fa parte della tradizione popolare di questo Paese, non entra nelle mie corde, decido comunque di entrare.
Alla biglietteria un signore mi chiede:
- Sol o sombra? -
Rispondo con il mio spagnolo maccheronico:
- Quales es la differensia di prezos? -
- 50 euro al sol y 90 a la sombra -
"Alla faccia del bicarbonato di sodio" penso tra me e me.
Allora dovrò rinunciare, guardo la folla che si accalca per entrare e mi metto in mezzo lasciandomi trasportare verso l'interno, una guardia si accorge che sono senza biglietto e comincia ad inseguirmi. Corro più veloce di una lepre, attraverso un lungo corridoio, sento il respiro della guardia alle mie spalle ma quando mi ha quasi raggiunto, si ferma a guardarmi. Davanti a me vedo una porta chiusa con un chiavistello, lo tiro e...si apre, la richiudo velocemente alle mie spalle e riprendo fiato con gli occhi chiusi mentre dall'esterno arrivano le risate della guardia.
"Che tipo strano!" penso.
Alle mie orecchie giunge il suono di un pianto, apro gli occhi e nella poca luce che penetra nella stanza vedo:
- Un torooo! -
L'animale mi guarda e singhiozzando mi dice:
- Sì, sono un toro ma non voglio incornarti anzi non voglio andare là fuori- mi dice indicando con la zampa la porta che conduce all'arena- so che non tornerò più a brucare l'erba stando attento a non mangiarmi le margheritine, come sono belle le margherite! -
- Ma tu sei un toro buono, come ti chiami? -
- Io sono Manzanillo e tu? -
- Piacere, Giovanni, vorrei tanto aiutarti ma non saprei come fare -
- Giovanni, ti chiedo solo un favore. Quando tutto sarà finito, andrai a dire alla mia Lola che l'amavo tanto? Ecco questa è Lola!-, mi dice mostrandomi la fotografia di una mucca.
Il toro Manzanillo e le sue margheritine

Prendendo coraggio gli dico:
- Non servirà, perché tu entrerai in quell'arena e ne uscirai vincitore -
- La fai semplice tu - ribatte Manzanillo - come farò a vincere col torero? -
Dopo aver pensato un attimo, nella mia mente si accende una lampadina.
- Trovato! Ho un piano infallibile - gli suggerisco - Vedi, il torero ti muoverà davanti un drappo rosso e tu... - Mentre spiego il mio piano al toro, nell'arena la musica è sempre più forte e la gente sempre più impaziente.
- Ottima tattica, farò come dici e sono sicuro che funzionerà. - commenta entusiasta, cominciando ad affilarsi gli zoccoli. Di colpo la porta si apre, Manzanillo si precipita nell'arena e la corrida ha inizio!
Appena il toro raggiunge il centro della Plaza lascia uscire del fumo dalle narici, dando l'impressione di essere veramente feroce. Il torero comincia a sventolare la muleta davanti a Manzanillo che, seguendo i miei consigli, fa finta di cascarci e punta verso il drappo rosso. A un passo dal torero devia la sua corsa, aggira l'uomo e gli dà una cornata nel sedere facendolo cascare. 
- OOOLE'! OOOLE'! - urla la folla.
Manzanillo si dirige velocemente verso la porta da cui era uscito ma gli si parano davanti due picadores a cavallo, allora il toro urla ai quadrupedi equini:
- Spostatevi e ribellatevi! Gli animali devono essere liberi. -
I cavalli danno il loro consenso con un nitrito: - Sìììh -
Si alzano sulle zampe posteriori e disarcionano i cavalieri, lasciando via libera a Manzanillo che corre e imbocca la porta che velocemente richiudo alle sue spalle, corriamo lungo il corridoio verso l'uscita della Plaza de Toros tra sguardi sorpresi e impauriti. 
La Plaza de Toros più antica di Spagna
(foto di Giovanni De Pedro)

Con le gambe stanche e la lingua a penzoloni continuo a seguire Manzanillo che, attraversando la città tra la gente che si sposta al suo arrivo, si dirige verso la periferia e, raggiunti i campi fuori Ronda gli urlo:
- Fermati! Non ce la faccio più. -
Il toro frena e, guardandomi, dice:
- Se sono vivo più che mai, lo devo solo a te. Adesso salta in groppa e andiamo da Lola. -
Seduto sulla sua schiena e tenendomi alle corna, attraversiamo la Serrania e, raggiunto un enorme prato, Manzanillo si ferma e mi indica una mandria di mucche:
- Eccola, Lola è la più bella del gruppo. La vedi? -
- Sì, hai ragione è proprio la più bella - dico mentendo, le mucche mi sembrano tutte uguali.
Scendo dal toro e capisco che è giunto il momento dei saluti.
- Vai, amico, raggiungila e vi auguro tanta felicità. -
Con una lacrima sul muso e una zampa sulla mia spalla, Manzanillo si congeda da me:
- Sei un grande amico, grazie a te potrò ancora brucare l'erba stando attento alle margheritine. Non ti dimenticherò mai, un giorno racconterò ai miei nipoti di un Italiano che mi ha salvato la vita. Saremo sempre amici. -
- Sì, saremo amici per sempre - dico con tristezza.
- Continua su questo sentiero per un chilometro e troverai una strada - mi consiglia.
Lo guardo mentre trotterellando si dirige verso l'amore della sua vita che lo accoglie a braccia, ehm...a zampe aperte.
M'incammino fino a trovare la strada e mi faccio dare un passaggio da un signore molto gentile, mentre all'orizzonte il sole tramonta scrivendo la parola "fine" a questa giornata particolare.
Manzanillo, toro innamorato




5 commenti:

  1. Certo che di fantasia ne hai da vendere; complimenti

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  2. sono tornata ieri dalla Spagna e il tuo pezzo mi ha attirato quattro risate non me le ha tolte nessuno! Bravo!

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  3. Grazie a entrambi gli anonimi, la fantasia mi aiuta a vivere momenti felici al di fuori della realtà che spesso ci deprime, voglio che i miei lettori possano passare piccoli momenti allegri leggendo i miei pezzi come io li passo ideandoli e scrivendoli. Giovanni.
    P.S. Se vi piace la Spagna potreste leggere anche il mio articolo della Comunidad valenciana pubblicato ad Aprile.

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  4. Ronda è stata una gita deliziosa. Arroccata e piena di sorprese, ci ha regalato una giornata meravigliosa. Il tempo si era fermato, ma si era fermato davvero nelle nostre teste. Siamo andati a dormire molto tardi, il giorno dopo dovevamo ripartire. La mattina molto presto ci arriva un sms del noleggio della macchina. E' scaduto il servizio. Ma come mai ci siamo chiesti. Abbiamo preparato i bagagli tanto da lì a poche ore saremo andati all'aeroporto di Malaga. Ci deve essere stato un disguido e intanto la padrona di casa non veniva ad ispezionare l'appartamento. Che strano il tempo sembra essersi fermato come ieri a Ronda -ho detto. Ho preso il foglio della prenotazione dell'aereo e mi è preso un colpo. Invece di essere a Ronda noi dovevamo prendere un aereo. Avevamo solo sbagliato la data di partenza. Eravamo senza aereo e il tempo si è allungato in Spagna. Siamo dovuti rimanere un giorno in più cercando un altro volo.

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    1. Beh, mi sembra che il disguido è stato positivo, vi siete goduti Ronda un giorno in più. Comunque quando io vado in Spagna mi trovo sempre bene, come fosse la mia seconda patria. Grazie Samantha da Giovanni.

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