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mercoledì 11 febbraio 2015

"Continenti perduti", di Peter Colosimo

(a cura di Mimma Zuffi)

Mursia Editore - pagg. 412 - € 19,00


La favolosa Mu, l’arca di Noè, la mitica Atlantide, le piramidi dei faraoni, i giganti di pietra dell’Isola di Pasqua, Tiahuanaco... A trent’anni dalla scomparsa, con la sua scrittura agile, brillante e appassionata, eppur rigorosa, in questa prima antologia delle sue opere Peter Kolosimo ci accompagna attraverso il nostro lontano passato. Il suo stile è famoso: raccoglieva, unendo e confrontando, dati e testimonianze, senza mai imporre teorie ma limitandosi a descriverle come ipotesi possibili. I suoi libri hanno contributo ad allargare la mente dei giovani degli anni Sessanta, e i suoi interrogativi rimangono tuttora attualissimi.
Di lui Roberto Giacobbo ha detto: «Usava fantasia più rigore. Era un visionario, come Steve Jobs».

Peter Kolosimo (1922-1984), di origini italo-americane, laureato in Filologia germanica presso l’Università di Lipsia, è stato giornalista professionista e il primo divulgatore scientifico in Italia. Nel 1943 era a Bolzano quando, arruolato nella Wehrmacht, venne a conoscenza dei misteri esoterici del Terzo Reich, che andavano dall’occultismo alle civiltà ignote. Vincitore del Premio Bancarella nel 1969 con Non è terrestre, è stato uno degli scrittori più letti in Italia e nel mondo. Mursia ha ottenuto l’esclusiva della sua opera.

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