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mercoledì 30 luglio 2014

Racconto maledetto - Il vestito rosso

di Annalisa Petrella

Si era guardata allo specchio un’ultima volta mettendosi di profilo per ammirare i giochi di luce creati dallo shantung di seta rosso magenta drappeggiato sul suo corpo. L’abito, molto scollato e aderentissimo su busto e fianchi, si lasciava andare in un vortice di onde sfumate che si allungava in uno strascico contenuto e fluttuante. Il risultato era strepitoso e provocante. Così doveva essere. Aveva fatto diverse prove in casa, sfilando avanti e indietro con i sandali tacco dodici per imparare a muoversi con eleganza senza inciampare in quel guazzabuglio di tessuto prezioso. Era soddisfatta anche se permanevano alcune incognite.

A teatro, dopo la sua prima esibizione, l’uomo era entrato in camerino con aria adorante e l’aveva letteralmente invaso, facendole consegnare due centinaia di rose rosse distribuite in cesti infiocchettati da voile in colore.  Mai visto nulla di simile.  

sabato 26 luglio 2014

Le vie del cielo...

(di Vincenzo Zaccone)



Ricordate questa data! 31 Luglio 2014 alle ore 21, Planetario di Milano, si terrà una conferenza intitolata “Giacomo Leopardi e l'astronomia: dialogo tra un poeta e il cielo”

“E quando miro in cielo arder le stelle,
Dico tra me pensando:
A che tante facelle?”

Le grandi opere di Giacomo Leopardi
Questa è la domanda che si instilla nel pensiero di Giacomo Leopardi nell'osservare le “piccole luci abbaglianti” che si trovano in cielo nella notte. Domanda che ha un'implicanza filosofica nell'esistenzialismo pessimistico del poeta di Recanati, oltre che trovare la propria forma poetica nella composizione Canto notturno di un pastore errante dell'Asia. Leopardi scrive questo canto in piena fase del suo pessimismo cosmico, quello in cui è convinto che la felicità sia una componente naturale verso la quale l'uomo non può non tendere, ma al contempo è convinto che la Natura (figura onnipresente come progenitrice di tutti noi) non abbia dotato gli essere umani dei mezzi per arridere alla Felicità, gettandoli in balia di dolorosi accidenti, di malattie, del tedio, da cui l'uomo non potrà mai liberarsi.

giovedì 24 luglio 2014

UN BORGO DA CUI RICOMINCIARE. VINCI UN WEEK END NEL CUORE DELL'ITALIA

(a cura di Mimma Zuffi)


UN BORGO DA CUI RICOMINCIARE.
UN CONCORSO PER BORGO PROPIZIO!
VINCI UN WEEKEND 
nel cuore dell’Italia, 
nel Borgo di Santo Stefano di Sessanio (AQ) con Salani e Sextantio

A Borgo Propizio c’è una novità. Uno dei suoi abitanti vuole aprire una nuova bottega!
Ma chi sarà, e in che via, e cosa venderà, potrebbero essere i lettori a inventarlo.
Create una microstoria per entrare nel sequel delle avventure di Borgo Propizio!
Il vincitore dell’idea più bella e originale sarà ospite per un fine settimana nel bellissimo albergo diffuso del Borgo di Santo Stefano di Sessanio (AQ) che rievoca le atmosfere di Borgo Propizio.

La casa editrice Salani, in collaborazione con Sextantio, mette in palio un fine settimana per due persone presso l’albergo diffuso Santo Stefano di Sessanio (www.sextantio.it) a chi manderà entro il 30 di settembre 2014 un racconto di massimo due cartelle (4000 battute) ispirato al romanzo di Loredana Limone E le stelle non stanno a guardare Le Storie di Borgo Propizio (Salani). 

lunedì 21 luglio 2014

Psicologia del cibo

di Tiziana Viganò

"Le déjeuner sur l'Herbe":
Dipinto (1862-63) di Edouard Manet.
Parigi, Musée d'Orsay
"Le déjeuner sur l'herbe"(d'après Edouard Manet):
dipinto (1960) di Pablo Picasso, Musée National Picasso
Alimentarsi è un bisogno primario cui nessuno, dal punto di vista fisico, può fare a meno. Però, mentre tra i popoli del Terzo Mondo, il significato è esattamente questo e i problemi caso mai derivano dalla possibilità di poter mangiare per sopravvivere o morire di fame, nella nostra cultura di paesi cosiddetti avanzati, il cibo cambia valenza: dove c’è ricchezza di alimenti di ogni tipo e facilità di accesso, facciamo diventare problematico qualcosa che dovrebbe essere semplice e naturale. Alcuni studi hanno verificato che gli immigrati di prima generazione dapprima non comprendono il nostro atteggiamento nei confronti del cibo, ma poi si adeguano ai nostri modelli, tendono a ingrassare molto, e già la seconda generazione presenta gli stessi nostri problemi nel rapporto con l’alimentazione. 
Invece di essere espressione di una equilibrata cura di sé, attraverso l’introduzione in giusta misura di cose salutari, il cibo può diventare un nemico, può essere fonte di angoscia perché comporta l’introduzione nel corpo di qualcosa di estraneo, e questo, in alcune persone disturbate, provoca gravi difficoltà e patologie. Rispecchia però il timore primordiale dell’uomo primitivo di essere contaminato, intossicato, oppure il desiderio/repulsione di assumere le caratteristiche di quello che si introduce nel corpo – eppure tra popoli come gli aztechi o i cannibali questo diventava un fenomeno religioso.

sabato 19 luglio 2014

"La bellezza delle cose fragili", di Taiyse Selasi

recensione di Francesca Altobelli
Einaudi - Collana Supercoralli
pagg. 328 - € 19,00


Il libro di esordio di Taiye Selasi, divenuta famosa in Italia per essere stata uno dei tre giudici del talent letterario Masterpiece, è diventato un caso ancora prima di essere pubblicato, attirando l’attenzione di molteplici e quotate riviste. La storia è coinvolgente sin dalle prime battute, con la descrizione attenta, mai banale, della vita prima di Kweku Sai e poi di tutta la sua famiglia. Il tutto ha inizio proprio con la morte del dottor Sai davanti la sua casa in Ghana, una casa che aveva lui stesso disegnato anni prima e che costituiva la realizzazione di un sogno, purtroppo solo parziale. Kweku Sai era infatti tornato in Ghana, sua terra di origine, dopo moltissimi anni trascorsi a Boston dove aveva studiato e percorso una prestigiosa carriera di chirurgo acclamato e rispettato. Negli Stati Uniti aveva sposato Fola, nigeriana anche lei emigrata, e formato una famiglia con quattro figli all’apparenza solida e serena. In Ghana era però tornato da solo lasciandosi alle spalle la vita condotta fino ad allora e ricostruendo da zero un’esistenza che non avrebbe potuto più essere la stessa, libera e indenne dai richiami degli affetti passati.

giovedì 17 luglio 2014

COLLISIONI 2014 - HARVEST: Festival agri-rock di musica e letteratura - 4 giorni speciali

(a cura di Mimma Zuffi)



Inaugura domani, venerdì 18 luglio a Barolo, la sesta edizione di COLLISIONI – Harvest, il festival agri-rock di letteratura e musica che raduna da alcuni anni decine e decine di migliaia di spettatori provenienti dall’Italia e dall’estero a Barolo – mecca del vino italiano - nel magnifico paesaggio delle Langhe piemontesi, patrimonio UNESCO, palcoscenico naturale per ospitare nelle sue piazze incontri, lezioni, dibattiti con premi Nobel, scrittori, giornalisti, attori, star della musica internazionale in un’atmosfera magica, dove la cultura del vino e dell’alta gastronomia diventano elemento essenziale. 

La storica band rock DEEP PURPLE, composta da Ian Gillan (voce), Steve Morse (chitarra), Roger Glover (basso), Don Airey (tastiere) e il fondatore Ian Paice (batteria) suonerà dal vivo venerdì 18 luglio al Collisioni Festival di Barolo (CN), registrando il tutto esaurito in prevendita.

mercoledì 16 luglio 2014

"Marcus Whilsby e il Mistero di Haltonbridge" di Gianluca Grechi

(a cura di Mimma Zuffi)

E' USCITO “MARCUS WHILSBY E IL MISTERO DI HALTONBRIDGE”,
SESTO EBOOK VINCITORE DI IOSCRITTORE 2013

Marcus Whilsby ha undici anni e uno straordinario talento per la matematica che gli deriva dai genitori, insigni studiosi scomparsi in un misterioso incidente. Ama leggere e rileggere i testi scritti da suo padre, anche perché così gli sembra di averlo ancora vicino. Iscritto alla prestigiosa scuola di Haltonbridge, verrà trascinato in un’avventura senza limiti contro creature misteriose e potenti che vogliono impossessarsi di formule, teorizzate da suo padre, in grado di sovvertire le leggi naturali che governano il mondo.
Gianluca Grechi, milanese, studia economia all’Università di Berkeley dove risiede per lunghi periodi, occupandosi di new media. È appassionato di libri per ragazzi e questo è il suo primo romanzo.

martedì 15 luglio 2014

"Vite affogate nel blues", di Roberto Menabò

di Annalisa Petrella

Roberto Menabò
A chi ama il Blues delle origini nato, tra gli anni Venti e Trenta, nella regione del delta del Mississippi, che scandiva la vita dura dei neri che lavoravano nelle piantagioni di cotone o nei cantieri della ferrovia.
A chi ama ripercorrere la storia del Sud segregazionista, intriso di razzismo e ingiustizia, alla ricerca del seme del Blues impiantato nei canti dei lavoratori afroamericani, privi di virtuosismi e basati su una melodia antifonale di domanda e risposta. 
A chi desidera lasciarsi andare all’ascolto di melodie che producono un senso di indefinitezza tonale e di dissonanza, eseguite con strumentazioni essenziali a corda, chitarra o banjo.
A chi, infine, riesce a cogliere la Blue Note che richiama quel senso di profonda nostalgia e tristezza tipico della musica afroamericana.

venerdì 11 luglio 2014

Michel Petrucciani, la potenza della passione

Dall'11 al 20 luglio si svolge a Perugia l'Umbria Jazz 14, e noi di Sognaparole vogliamo ricordare un grande: Michel Petrucciani, pianista francese fra i più apprezzati di tutti i tempi nel genere jazz (Mimma Zuffi)

di Marina Fichera


 “Quando mi siedo alla tastiera mi sento libero come l’aria”
Michel Petrucciani

Michel Petrucciani (Orange, 28 dicembre 1962 – New York, 6 gennaio 1999), pianista jazz dal tocco inconfondibile, era un'esplosione di pura energia vitale e la sua musica era potente, appassionata e piena di gioia.
Eppure Michel era venuto al mondo con un gravissimo handicap, l’osteogenesi imperfetta, detta anche “sindrome delle ossa di cristallo”, che ne pregiudicò la crescita – arrivò all’altezza di poco più di un metro – e che gli procurò fin da piccolissimo gravi sofferenze fisiche.
Michel Petrucciani al pianoforte


martedì 8 luglio 2014

"L'Amico MetT" - intervista all'autrice: Giovanna de Montejaisi

di Mimma Zuffi

È appena stato pubblicato il secondo libro di Giovanna di Montejaisi: si intitola ‘L’Amico MetT’. E’ decisamente fuori da ogni schema, potrebbe rientrare nella categoria ‘pillole della memoria’, se esistesse; raffinato nella grafica (vi sfido a capire la copertina avendolo in mano), è contenuto nel prezzo e breve; lo si legge ‘in una tratta’, cioè nel tempo di andare da Milano a Bologna, ma poi ti si dilata dentro (almeno a me lo ha fatto); come se risvegliasse un’eco di cose sapute/sperate. Sembra si chiami risonanza. 
MetT è, secondo l’autrice, quella parte di noi che, seppur dimenticata, ci nutre, protegge e condiziona. Non una ‘presenza’ estranea o un’allucinazione, ma una struttura funzionale, anche se impalpabile come l’aria, che appartiene al  kit natale di ognuno. Un’atmosfera individuale, confortante come un amico leale, che però parla un’altra lingua e segue leggi di armonia e di scambio che noi disattendiamo. Nel testo precedente, ‘Il mediatore. Il ponte dimenticato tra anima e corpo’, Giovanna aveva cominciato a divulgare come questa struttura si organizzi, ne ‘L’amico MetT’, spiega -con semplicità- perché sarebbe utile ricordare di averla, questa componente ulteriore: perché conoscerla può permetterci di vivere meglio e di avere meno paura della paura.

sabato 5 luglio 2014

"Re senza Dio", di Bernard Cornwell

(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi Editore - pagg. 400 - € 17.60


"Cornwell è l'autore di romanzi storici che amo di più"
Wilburn Smith


Nono secolo dopo Cristo, nella terra degli Angli, Alfredo il Grande è morto e il regno è passato a suo figlio Edoardo. Il regno del Wessex sopravvive, ma la pace faticosamente conquistata è destinata a non durare a lungo: da nord premono i Vichinghi, pronti a tutto per conquistare il regno.
In questa difficile situazione si muove Uhtred di Babbanburg, guerriero sassone cresciuto tra i Vichinghi, una volta favorito di Alfredo, e ora caduto in disgrazia presso il nuovo re. Uthred, a capo di una banda di reietti, si muove verso nord, per riconquistare le terre dei suoi antenati.
Ma in un mondo devastato dalla guerra non esiste lealtà e Uhtred se ne accorgerà molto presto.

Bernard Cornwell è nato a Londra e si è laureato alla London University. Dopo aver lavorato per molti anni presso la BBC, si è dedicato alla narrativa. Oltre alla serie incentrata su Richard Sharpe, ha scritto moderne avventure di mare, la trilogia dedicata alla ricerca del Graal, la saga dedicata ai re sassoni e altri romanzi di grande successo. Le sue opere sono tutte pubblicate in Italia da Longanesi.

Notte

di Tiziana Viganò



Sono affascinata dal cielo della notte.
Approfitto dei miei tanti viaggi per cercarlo continuamente, come in un appuntamento che si ripete al di là dei luoghi e dei tempi.
Ma lo cerco dove è più vero, lontano dai troppi bagliori artificiali dell’uomo, perché la luce che più desidero è quella delle stelle, che si proietta e si riflette nel blu scuro dell’infinito.



venerdì 4 luglio 2014

"Intenso come un ricordo" di Jodi Picoult

(a cura di Mimma Zuffi)
Corbaccio Editore - pagg. 500 - € 16,40

Come Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez e 
Volevo solo averti accanto di Ronald Balsom,
un romanzo di rara forza e potenza, che colpisce come un pugno nello stomaco e ci regala una prospettiva del tutto nuova sull’Olocausto.

Josef  Weber è un vecchietto adorabile ma che in realtà nasconde un atroce segreto…
Sage Singer è una ragazza solitaria. Evita ogni contatto col mondo, nasconde il proprio volto sfregiato in seguito a un incidente, si rifugia in una relazione clandestina con un uomo sposato. Ha scelto di fare la panettiera, soprattutto per lavorare di notte, nell’isolamento della sua cucina. L’unico a fare breccia nella prigione quotidiana in cui si è rinchiusa Sage è un anziano signore di origine tedesca, Josef Weber, benvoluto da tutti nella piccola comunità in cui vive. 

giovedì 3 luglio 2014

Romanzo dell'anno 2014 del Gran Premio delle Lettrici di Elle

(a cura di Mimma Zuffi)



Mercoledì 2 luglio, presso la Biblioteca della Moda, Milano, è stato premiato il ROMANZO DELL'ANNO 2014  del Gran Premio delle Lettrici di ELLE:
E' We are family di Fabio Bartolomei (ed. e/o) il romanzo vincitore della quarta edizione del Gran Premio
delle Lettrici di Elle.

Nel corso dell’evento sono stati premiati 
anche il secondo e il terzo romanzo classificato:

2° Finalista SAHAR DELIJANI L’albero dai fiori viola (Rizzoli)
3° Finalista FAUSTO BRIZZI Cento giorni di felicità (Einaudi)