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lunedì 22 settembre 2014

"Il filo d'oro", di Ewan Clayton

(a cura di Mimma Zuffi) 

Bollati Boringhieri Editore, pagg. 384 -  € 25,00


Un libro che non può mancare nelle case di chi ama i libri
Publishers Weekly


«Questa – ha scritto Ewan Clayton, presentando il suo libro – è la storia degli uomini che hanno cambiato la scrittura; e siccome noi siamo gli eredi delle scelte che loro hanno fatto, questa è anche la nostra storia».
Il filo d’oro della comunicazione scritta – la più antica e persistente delle tecnologie umane – si è dipanato lungo tutto il percorso dell’umanità per oltre tremila anni. Parte dalle pareti rocciose di Wadi el-Hol, nell’Alto Egitto, e da lì passa ai pezzi di coccio, al papiro, alle architravi marmoree, alla pergamena, alle tavolette di cera, alla carta cinese, fino ad arrivare allo schermo pixellato del computer e sui muri delle periferie metropolitane. La scrittura – questo tesoro cangiante – è stata impressa in tavolette di argilla, arrotolata in papiri, legata in codici, rilegata in libri e codificata in bit.



Milioni di mani hanno scritto grafie diverse usando scalpelli, bacchette, piume d’oca, grafite, pennelli, caratteri mobili di piombo con font sempre nuovi, stilografiche metalliche, penne a sfera del signor Bìró, macchine da scrivere rivoluzionarie, tastiere qwerty e bombolette spray. Ogni parola, tracciata da chiunque, con qualsiasi mezzo e su qualsiasi superficie, ha mostrato chiaramente la storia che l’ha preceduta e dialogato in maniera serrata con il suo tempo e la sua società.
Questo è Il filo d’oro: l’epopea affascinante e sorprendente di quel miracolo culturale che è la parola scritta, da sempre strumento insuperabile di comunicazione e motore del progresso culturale, scientifico e politico dell’umanità.
Stiamo vivendo un periodo di svolta e di grandi cambiamenti tecnologici. Eppure mai come ora gli uomini hanno scritto con tanta abbondanza, e in questo loro gesto, forse inconsapevolmente, continuano a tramandare, adeguandoli al loro tempo, segni che sono figli di una storia lunga e sfaccettata, che poi è la nostra storia.
Ewan Clayton è un noto e stimato calligrafo, docente alla facoltà di Arti, Design e Media presso l’Università del Sunderland, in Gran Bretagna, dove dirige il Centro Internazionale di Ricerca Calligrafica. Negli anni ottanta ha vissuto presso la Worth Abbey, nel Sussex, come monaco benedettino, lasciando in seguito il monastero per lavorare presso il Xerox’s Palo Alto Research Laboratory (parc), il luogo in cui sono stati inventati i computer connessi in rete, le finestre di Windows, l’Ethernet, la stampa laser e dove sono state gettate le basi dell’odierna scrittura elettronica.

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